venerdì 11 giugno 2010

Amor di Montagna: la Val Vegornès

Finalmente, dopo una fredda primavera con neve a bassa quota, le prime giornate di calduccio ci permettono di ritornare tra i monti senza sci ai piedi.
La prima escursione di questa stagione ci ha portati in una bella valle delle Alpi Svizzere, dove già da piccola mi recavo con la famiglia per le scampagnate estive. Questa volta siamo in  Vegornès, una traversa della Val Verzasca, stretta valle che incide i monti che orlano il versante occidentale della Piana di Magadino (Locarno, Canton Ticino-Svizzera). La valle Verzasca si raggiunge grazie ad una stretta strada che si inerpica sul fianco della piana nella quale scorre il Fiume Ticino prima di gettarsi nel lago Maggiore. I ripidi versanti della valle fanno da cornice al torrente Verzasca, che scorre nel fondovalle, e sono costellati da sentieri che si inerpicano verso la Via Alta Verzasca e le Capanne poste in alta quota. Le acque del torrente hanno scavato vasche e polle nelle chiare rocce, nelle quali si raccolgono le acque cristalline che prendono i toni del verde e dell'azzurro. Ma noi siamo andati oltre. 
Risalendo la valle, lunga più di venti chilometri, si giunge a Sonogno, piccolo centro abitato caratterizzanto da casette in pietra, in corrispondenza del quale la Val Verzasca si biforca: verso est si sviluppa la Val Redorta e verso nord la Val Vegornès, meta del notro itinerario.

Mercoledì 2 giugno 2010
ITINERARIO - Da Sonogno (910 m s.l.m.) a Sprugh (1340 m s.l.m.) e ritorno lungo lo stesso sentiero.
SPORT - Trekking.
DISLIVELLO -  430 m.
TIPOLOGIA DI PERCORSO - Percorso tranquillo a pendenza costante; su asfalto da Sonogno a Secada, su sterrato da Secada a Cabioi e infine su sentiero.
POSSIBILI DIFFICOLTA' - Unico tratto un pò impegnativo tra Ganne e Sprugh, dove il sentiero si inerpica su un gradino della valle (200 m di dislivello in circa 1 km rispetto ai 200 m in 4 km del tratto precedente). La salita risulta agevolata dalla struttura a tornanti del sentiero che presenta tanti piccoli tratti a bassa pendenza. 
Anche se siamo a giugno sono ancora presenti molti nevai anche a bassa quota: a 1300 m s.l.m., tra Ganne e Sprugh, ne abbiamo attraversato uno che taglia il sentiero.
TEMPO DI SALITA - 2.5 ore.
PAESAGGIO - La valle si prensenta con versanti ripidi e un fondovalle stretto, lungo il quale sono presenti piccoli nuclei abitati costituiti da baite o malghe di pietra in ottimo stato. Il paesasggio svizzero è arricchito dalla presenza di greggi di caprette e mandrie di mucche che pascolano placidamente sui prati.
METEO - Tempo sereno con passaggi di cumuli isolati. Il bel tempo era favorito dalla presenta del vento da nord che comunque non ha dato troppo fastidio.
NOTE - L'auto si lascia nel parcheggio di Sonogno: anche se qualcuno indica che è possibile arrivare più avanti in macchina, lungo la strada sono presenti dei cartelli di divieto di transito se non muniti di permesso. Il parcheggio è purtroppo a pagamento (4 franchi per 4 ore o 5 franchi per 24 ore) ed è possibile sostare anche con il camper. In corrispondenza del parcheggio è presente un piccolo edificio con i wc, perfettamente pulito.
Di grande effetto e da fermarsi a vedere è il Ponte dei salti, ponte a doppio arco di origine romana, edificato sul torrente  Verzasca in prossimità dell'abitato di Lavarezzo, dove il fiume ha scavato nella roccia canali di rara bellezza nei quali l'acqua è di un verde-azzurro straordinario (le foto di seguito descrivono mooolto meglio il luogo).
Ultima piccola curiosità. La Val Verzasca termina con una imponente diga ad arco, che raccoglie le acque del T. Verzasca.  Non tutti sanno che la sequenza di apertura di 007-GoldenEye, in cui l'agente si lega i piedi con una cinghia e si getta nel vuoto dalla diga, è stata girata nel 1994 proprio lì, realizzando quello che è ancora oggi considerato il salto elastico più alto fatto da una base fissa, ben 220 m!!!

 Baite in prossimità di Sonogno (all'inizio dell'itinerario)

Uno dei punti panoramici, con fontanella per riempire le borracce e vista sulla parte bassa della valle.

Il tratto sterrato della strada, sullo sfondo la parte alta della valle.

Inizia la "salita"!Come si può notare la pendenza non è elevata.

Dopo lo strappetto in salita ricomincia il piano, qui ci siamo fermati per mangiare e poi siamo tornati indietro.

 Unica difficoltà: il superamento di un nevaio



Infine, due foto di Lavarezzo, con le forme erose dal fiume e il ponte romano a doppio arco! Purtroppo le foto non rendono gli stupendi colori delle acque del torrente.




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