venerdì 16 aprile 2010

L'alimentazione dello sportivo: mediterranea, vegana o autarchica?

Mi sembra giunta l'ora di iniziare a parlare di cibo, ma prima di proporvi ricette succulente e immagini di piatti creati dalle nostre manine, vorrei introdurre un argomento che crea spesso lunghe discussioni: cosa è meglio mangiare per la pratica sportiva?
Ascoltando gli sportivi di mezzo mondo se ne sentono di tutti i colori e ovviamente molto dipende dal tipo di sport che si pratica, ma in generale per una pratica amatoriale quele la nostra (cicloturismo, MTB, sci di fondo, trekking, nuoto) caratterizzata da ritmi blandi e distanze medio-lunghe il consiglio è più o meno uniforme: serve una alimentazione ben bilanciata senza rinunciare a nessuno dei principi nutritivi. E noi, ve lo assicuro, non rinunciamo proprio a nulla!
Di base sia io che Giuditta seguiamo una alimentazione mediterranea con molti carboidrati (adoriamo il pane e la pasta), un po' di carne, pesce, molto formaggio (altra golosità), verdura a valanghe (per me), frutta come se piovesse e dolciumi di ogni tipo (il mio vero tallone di achille). In tutto questo ho sempre cercato di inserire una buona dose di autarchia:
- il pane me lo faccio in casa ormai da qualche anno;
- frutta e soprattutto verdura provengono in buona parte dagli orti di famiglia;
- per la carne mi rifornisco da un amico che alleva e macella con scrupolo dei bei manzi;
- i dolci preferisco farmeli in casa;
- ogni tanto autoproduco anche yogurt e formaggio.
Inoltre sia io che Giuditta non siamo abituati ai piatti pronti in busta e anche i prodotti di rosticceria arrivano raramente sulle nostre tavole. Insomma, questa piccola dose di autarchia ci permette di risparmiare molti soldi e di essere abbastanza abili in cucina: di certo affrontiamo i nostri sport preferiti senza il rischio di crisi energetiche. Aggiungo che, anche quando pratico sport "spingendo sull'acceleratore" (per lo più sci di fondo), mi rifiuto categoricamente di consumare integratori salini e alimentari: una bella fetta di torta alle mele fatta in casa oppure pane e miele fanno miracoli.
Ora voi vi chiederete "Ma cosa centra in tutto questo l'alimentazione vegana?". Lo spunto viene da un'amica che gradualmente negli ultimi anni è diventata vegana (per chi non lo sapesse, vuol dire che non mangia nessun prodotto di derivazione animale). Chiacchierando con lei mi son reso conto che già normalmente io mangio molti piatti assolutamente vegani (tipici anche della cucina mediterranea) e ho scoperto che esistono anche alcuni sportivi di buon livello vegani. Insomma, non ho nessuna intenzione di diventare vegano, ma questo tipo di alimentazione mi incuriosisce e ho iniziato a sperimentarmi come cuoco vegano. In futuro potrei valutare di fare dei test di alimentazione vegana durante allenamenti intensi.

P.S: tutte le ricette che entro breve vi proporrò saranno anche corredate da una scheda "sportiva" in cui valuterò la digeribilità del piatto, l'apporto energetico, ..... il tutto non per organizzare una dieta ipocalorica, bensi per valutare quale sia il momento migliore per consumare l'alimento in questione: prima o dopo la pratica sportiva?

2 commenti:

  1. Ciao,

    colgo l'occasione del tuo post per consigliare un sito molto utile a cura dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN). Da questo sito tra le varie cose potete cercare per praticamente ogni alimento (ad es. 100g di pane con farina di tipo 0) tutti gli elementi nutritivi, vitaminici e minerali, gli apporti calorici, le ripartizione in lipidi, proteine e carboidrati, ecc:

    http://www.inran.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html

    Ciao,
    Lele

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