domenica 17 aprile 2011

Sassi di primavera

Ciao a tutti!
Ritornata la bella stagione, alle biciclettate si affiancano le passeggiate in montagna. Per rimetterci in forma, a inizio Aprile, abbiamo deciso di fare due passi in media montagna, restando nel Varesotto. Questa volta riescono ad unirsi a noi anche Pat&Gab, in questo periodo molto presi dall'organizzazione della Mezza Maratona di Como (per info RUN'inCOMO). Complice la mia conoscenza della zona, dove si trova un "casello" (piccola malga varesotta) dalla mia famiglia curato da anni, decidiamo di fare rotta per Marzio, piccolo paesino della Valceresio. L'itinerario prevede un anello che ci porta a percorrere le strade in costa che tagliano il versante del Monte Piambello,facenti parte delle opere di difesa della Linea Cadorna. Prima tappa è il Sass di Bol, un monolito porfirico poggiato sul versante nord del Monte Piambello; da lì ci dirigiamo verso la Bocchetta dello Stivione e il Monte Derta. Durante il ritorno decidiamo di scendere nel Vallone dove resta la costruzione di un vecchio crotto, il Crotto San Filippo, ormai chiuso da decenni.

Sabato 6 Aprile 2011
ITINERARIO - Forcella di Marzio - Sass Di Bol - Bocchetta dei Frati - Bocchietta Stivione - Monte Derta - Alpe Croce - Crotto San Filippo - Forcella di Marzio.
SPORT - Trekking.
DISLIVELLO -  210 m.
LUNGHEZZA PERCORSO - 7 Km
TIPOLOGIA DI PERCORSO - Percorso tranquillo su strada sterrata.
POSSIBILI DIFFICOLTA' - Fino al Sass di Bol la strada è costituita da una serie di tornanti a salire lungo il versante del Monte Piambello. Da lì parte la strada in costa che porta fino alla Bocchetta Stivione, poi si scende. Altro tratto in salita tra il Crotto San Filippo e Marzio. 
TEMPO DI SALITA - 2 ore.
PAESAGGIO - Lo sguardo spazia tra la Svizzera e l'Italia. Purtroppo la foschia ci ha impedito di goderne appeno, comunque è possibile vedere le creste del Lema, Il Monte Generoso e alcuni scorci del Lago di Lugano.
L'itinerario si snoda all'interno dei boschi di faggi che caratterizzano queste zone, purtroppo adesso gli alberi sono ancora spogli, anche se qualcuno già sta mettendo le prime verdi foglioline. Caratteristici sono i "Caselli" che si incontrano sul percorso, piccole maghe in pietra utilizzate fino agli anni cinquanta, durante la bella stagione, per il pascolo delle mucche, purtroppo attualmente ad uso privato senza mucche.
METEO - Sole splendente, temperatura mite, cielo azzurro. L'ideale per una bella passeggiata (e un riposino sdraiati nel prato...)!
NOTE - Il sentiero è indicato con il rettangolo bianco-rosso del CAI e identificato dalla sigla "SC" (Sentiero Confinale)
Arrivati alla Bocchetta dei Frati prendere il sentiero che scende a valle sulla sinistra e non seguire la strada che continua dritta e presenta una catena poco più avanti. Il sentiero funge da raccordo alla strada sottostante che porta alla Bocchetta dello Stivione.
La prima parte del percorso non presenta sorgenti, è quindi meglio munirsi di una riserva di acqua. A valle della Bocchetta Stivione, ai "Campazzi" iniziano a trovarsi le sorgenti, solitamente limitorfe ai caselli. Le acque, scorrendo nei porfidi sono comunque povere di sali minerali e poco dissetanti.


 Sullo sfondo, in mezzo ai faggi, il Sass di Bol, un monolite di porfido.


 Poco più avanti altri piccoli bolders sempre in porfido ricordano un pò la Sardegna granitica.
 Il bivio della Bocchetta dei Frati da dove prendiamo la strada per la Bocchietta dello Stivione.


Per rinfrescarci un pò facciamo una pausa presso la sorgente dei Campazzi.


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